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L’immagine della profezia


19 Gen

El autor del cuadro Oswaldo GuayasamIn. EL MACUTO,Quando negli anni Settanta dipinse “El Macuto” (Il bruto), Oswaldo Guayasamin concretizzò su tela una sua immagine visionaria. Aveva previsto, nel fuoco dei cattivi presagi che popolavano l’America Latina di quelle epoche difficili, l’ennesimo caudillo populista a minacciare il futuro del suo popolo, un uomo “che avrebbe creato conflitti internazionali e sarebbe rimasto più di un decennio al potere”.

Trentacinque anni più tardi, è curioso costatare come l’arte continui ad essere l’avanguardia dell’umanità nella rincorsa al proprio futuro, dimostrando molta più fantasia come la realtà stessa. Un venezuelano, di fronte a “El Macuto”, non può fare altro che sperare di essere di fronte ad un altro ritratto di Dorian Gray.

¡Alò Presidente!


26 Ago

Niente e nessuno può spiegare il Venezuela odierno meglio che lo stesso faccione del Chàvez, rossovestito tra i rossovestiti, nella sua consueta Messa dominicale davanti a selezionati e adoranti adepti. Alò Presidente, che già rinfrescava i duri risvegli delle mie domeniche mattine colombiane, non è però nient’altro che uno tra i fattori nuovi di questa Rivoluzione Bolivariana Socialista che imperversa nel Venezuela odierno.

Le privatizzazioni.
Dal petrolio alle industrie agroalimentari, dall’energia al cemento (storia di due giorni fa, fresca), la tendenza a rendere pubblico il bene privato è una realtà chavista che solo la storia approverà o condannerà.

Il Bolìvar Fuerte
Probabilmente la manovra più oscura del “Ministerio del Poter Popular para la Economia”. Una valuta che da un giorno all’altro perde tre zeri, nuovi fogli e spicciolame e nuova confusione, e un controllo “totale” della valuta estera che può entrare e uscire nel Paese. Con la costante, conseguente, assurda impennata del mercato nero, che impenna il cambio Bolìvar-Euro (ufficialmente a 3.3) fino a un impensabile 5.0, negli oscuri anfratti dalle faccie losche. Felice il turista straniero euro (o dollaro) dotato, meno felice il Venezuelano che vuole uscire dal Paese. Filosofia-Castro travestita con altri panni.

La propaganda
E’ sulle strade, nelle piazze, ovunque. Il pannellone rosso e gli slogan vari, subliminati da cartelli stradali che mischiano un “guidate con prudenza” in questo Venezuela che “ahora es de todos”. A caratteri cubitali.

Il ruolo internazionale
“Pericoloso” per alcuni (soprattutto in Colombia), “Esemplare” per altri, questo Venezuela del XXI secolo effettivamente è la voce più grossa dell’America latina, siano valori nuovi o colossali vaccate. E’ indiscutibile.

La gente
Piuttosto divisi tra Guelfi e Ghibellini, la risposta dei Venezuelani a questa rivoluzione che non proprio hanno voluto è netta. Se molti vedono con preoccupazione il loro futuro e invitano i metafilosofi delle varie sinistre internazionali a vivere per un periodo da venezuelano per provare sulla pelle il Socialismo Bolivariano, altri vedono finalmente un Paese più equo e giusto e, soprattutto, sabotaggi e tranelli ovunque.

La conclusione di chi scrive, indispensabile a questo punto, profuma di sospetto verso tutto ciò, rivoluzione o sistema, che limita e mutila quei 4 o 5 diritti personali dell’uomo.

Diary of a Baltic Man

Real Eyes. Real Lies. Realize.


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