Appreso e appurato che Wikipedia pretende la parvenza di una bandiera per certificare l’esistenza di una nazione, ed avendo chiaro il principio per cui il riconoscimento effettivo di un qualcosa oggi è attribuito dalla sua relativa pagina su Wikipedia, il Coniglio Lapo approva la creazione di una bandiera biodegradabile da appendere sui balconi della cara Tanaria. Il materiale da utilizzarsi dovrà provenire dal riciclo di vecchie bandiere (sportive, di partito, religiose, pseudonazionali), ed avrà una vita utile di giorni sessanta – comunque superiore ai parametri espressi dalle direttive comunitarie in materia.
La caducità della bandiera esprime al meglio il pensiero di un leader politico esemplare quale è Lapo, che non nasconde il suo desiderio di cambiare il vessillo a scelta di come tira il vento. Gli analisti del settore sottolineano inoltre la forte contemporaneità intrinseca nella scelta di Lapo, in quanto si inserisce in quelle dinamiche di modernità liquida che definiscono la nostra epoca come “il trionfo dell’effimero”.
Se poi si considera che i venti sono quattro, moltiplicati per le dodici lune del ciclo solare, sommati al numero di individui appassionati di combinazioni grafiche astruse, si comprende facilmente perchè il Coniglio Lapo pretenda Fedeltà alla Bandiera, a patto che ogni cittadino si crei la sua.
Ecco dunque l’onore di presentare al pubblico questo pezzo d’autore di Bandiera della Tanaria, che riprende i colori dell’autunno, e si propone di diventare il pezzo-simbolo di questa stagione ricca di disegni innovativi. Il marrone e l’arancione rappresentano gli ideali di Lapo, “terra” e “carote”. Il disegno al centro è la stilizzazione del graffito dell’Uomo di Bego, antico Prototanà ro che ha inciso su una caverna dell’Alta Tanaria la prima espressione artistica del Nobile Popolo.
Lapo ha quindi le idee chiare. Questa è la bandiera definitiva. Fino a nuovo ordine.