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Esercizi di punteggiatura 2


19 Set

Stele

Dicono che la buona letteratura non invecchia.
Dicono che la poesia non è una questione di stile, ma una verità che si presenta come tale proprio perché sta fuori dal suo contesto, fuori dal tempo e dal modo in cui venne scritta e viene ascoltata.
La poesia, come la musica.
Un simbolo che non significa nient’altro che se stesso.

E allora

cosa ne sarà di Charley che cadde mentre lavorava dal ponte volò e volò sulla strada.
Dove sono Ella e Kate morte entrambe per errore, una di aborto, l’altra d’amore.
E Maggie uccisa in un bordello dalle carezze di un animale, e Edith consumata da uno strano male.

E Lizzie che inseguì la vita lontano, e dall’Inghilterra fu riportata in questo palmo di terra.

Dove sono i generali che si fregiarono nelle battaglie con cimiteri di croci sul petto, dove i figli della guerra, partiti per un ideale, per una truffa, per un amore finito male.
Hanno rimandato a casa le loro spoglie nelle bandiere, legate strette perché sembrassero intere.

Dov’è Jones il suonatore, che fu sorpreso dai suoi novant’anni e con la vita avrebbe ancora giocato.
Lui che offrì la faccia al vento, la gola al vino e mai un pensiero, non al denaro, non all’amore né al cielo.
Lui sì sembra di sentirlo cianciare ancora delle porcate mangiate in strada nelle ore sbagliate.
Sembra di sentirlo ancora dire al mercante di liquore:
“Tu che lo vendi, cosa ti compri di migliore?”

[cenni biografici]:
Tratto da qui, a sua volta tratto da qui, a sua volta tratto da].

Non disse niente e lo capì


30 Lug

L‘ho visto a Madrid. Primavera del 2007. Lui si aggirava con una gibson SG Diavoletto, lo stampino di J. P. Harvey appiccicato sulla custodia. Stava seduto su uno di quei dispositivi che si abbassano quando arriva una macchina autorizzata ad entrare in zona pedonale. Le due ragazze che erano in piedi di fronte a lui fumavano una sigaretta. Una aveva i capelli nerissimi, irregolarmente rasati sul lato sinistro. Sembravano conoscersi da una vita.
L’ho rivisto in un locale di Bulevard Magheru, nel centro di Bucarest. Sotto la giacca marrone portava una camicia a quadri, bianca e rossa e nera, e un cappello rasta in testa. Rasta non ne aveva più, ignoravo se li avesse mai portati. Stringendo i pugni nelle tasche passeggiava tra la folla delle sei del pomeriggio, senza inseguire nessun luogo specifico.
Ho saputo che è esistito anche su internet. Ancora oggi scrive sui blog, ma solo perché gli piace l’idea di non dover legare le parole ad un nome, o una faccia. Trascorre i suoi pomeriggi a commentare amaramente video in cui tutti gli altri parlano d’altro. Tre persone hanno comunque cliccato la manina verde, a lato del suo messaggio.
Esiste anche su internet, abita le stazioni, riempie ogni panchina, sporca le conversazioni di ragazze che non lo sentono da un po’, luce verde che nessuno oserà mai interpellare.
Perché ovunque passa lui è così, lascia l’immagine originale ma ne modifica la percezione, rovescia lo stesso colore su tutto, ed è un colore che dà fastidio, che non piace, che incuriosisce, che attrae. Si mimetizza e non ci riesce, porta a spasso un odore di disastro che incendia l’aria ovunque, si autoannulla nel flagello di essere tutto e il contrario di tutto, nella consapevolezza di riconoscersi solamente nel niente.

Ostinato, contrario. Requiem


11 Gen

Il suonatore Jones, una musica, poesia e canzoni, un grido sporco, centomila passi sulle mattonelle della Città Vecchia, “poche idee però in compenso fisse”, un bombarolo, un alcolizzato, dieci anni di vuoto a perdere, quei tipi che lo adorano perchè è politically scorrect dire il contrario, un genovese che il 12 ottobre del 1992 piangeva il più grande genocidio della storia,le puttane Nina e le passanti, la guerra di tito e il testamento di piero, un anarchico, un chimico, un blasfemo, e il quinto evangelista e forse il più profondo nell’umanizzare ciò che gli altari hanno pietrificato, le luci di porti mediterranei lontani, franziska dolcenera sally e Princesa, 11/01/1998,  un uomo, un mito.

Sembra di sentirlo ancora dire al mercante di liquore:

«Tu che lo vendi, cosa ti compri di migliore?

Diary of a Baltic Man

Real Eyes. Real Lies. Realize.


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