Posts Tagged ‘esperienze’

Illusione a fari spenti


18 Ago

Piove. Pioggia: acqua santa che scende dal cielo travestita di maledizione: appare sempre quando meno serve. Per esempio quando è in giro sulle Ande in bici. Lo zaino è una roba che esplode. Sette mesi di vita vi sono rinchiusi dentro e sette mesi di vita – di questa vita, questi sette mesi – sono materiale esplosivo. Non è colpa dello zaino. Il Venezuela non vuole Chàvez. Lo chiamano “dittatore”, da queste parti, però lo dicono a voce bassa accertandosi bene che nessuno li stia ascoltando. Viaggione, uno s’immagina i caudillos sudamericani anni ’70 dimenticandosi che il presunto “dittatore” ha perso un referendum costituzionale l’anno passato, per giunta di un pelo. Pagliaccio è la parola, dittatore suona forte e inflazionato e comunista. Maracaibo, quella della canzonetta da discopub estivo italiano, è una città industriale e petroliera e sporca, ma soprattutto, delusione delle delusioni, si chiama Maracàibo. Con l’accento sulla “A”. Quante generazioni di persone ha rovintato la Carrà. Le radio suonano come in Colombia e vomitano reggaeton. Mèrida, invece, profuma di Svizzera e sa di SudAmerica. La benzina, postilla fondamentale, in Venezuela costa 30 centesimi di euro al litro.

In conclusione, però, tutto questo è una cazzata. Pura mercanzia mentale, sensazioni impressioni e pensieri di un ubriaco, e vedi che domani si dimentica tutto. Un Discovery Channel davanti agli occhi, un inutile contatto msn che ti dice cose invisibili, un falso secondo di gioia. Sulla pelle, tra i capelli, stretto tra le dita, conficcato in una pupilla, dentro un’orecchia, nelle tasche, nell’organo pensante e nell’organo pulsante, in ogni poro, in ogni poro, in ogni poro, c’è la mia Colombia, c’è lei, c’è me stesso.

Acque torbide


13 Lug

Il motore spinge verso l’origine del sole. Mentre le strade si rimpiccioliscono e la cittá rimane alle spalle, il paesaggio si accende calmo insieme al giorno che nasce. Si trasformano gli edifici, si dirada la presenza umana, scompare ogni traccia di artificialitá sotto le lagune che annunciano l’imminente, grandiosa presenza del fiume.

Rio Magdalena appare da lontano, lucido e ingannevole con le sue acque stanche. Ricordo l’aria nei capelli su una bici in riva al Danubio, ritorno in quel giorno di aprile quando vidi nascere il Gigante, giù a sud tra le Ande; silenziosamente celebro il suo carico di Storia che dá vita al miraggio di battelli in navigazione, eleganti genti d’altri tempi, amori ai tempi del colera. Vestigia di tempi andati, quando ancora i caimani scendevano fino a Barranquilla e l’Acqua era fatta d’acqua e non di chimica come oggi.

La porta sull’altro mondo è la chiatta che soffiando trascina sull’altra rima. Lì inizia veramente un mondo alternativo, un sistema imperfetto dove le regole sociali sono decisamente più semplici e i cuccioli d’uomo si confondono, nudi nell’erba e nella polvere, con neonati d’altre speci. Dòmina ancora la legge del più forte, nelle infinite campagne ai bordi di Pivijay. Costituzioni e Polizie sono rimaste sull’altra riva del fiume, Bogotà è immensamente lontana e quasi nessuno l’ha mai vista, la lotta di classe si gioca tra i parametri di saccheggi alle haciendas e sistemi d’Autodefensa. Che significa, in termini concreti, territorio paramilitare.

Fino al 2005, era impensabile per l’italiano co-pilota del Veterinario (cioè il sottoscritto, storia lunga….)arrivare da quelle parti. Gli stessi colombiani, una volta attraversato il fiume, dovevano consegnare a qualche fosco personaggio un foglio dove dichiaravano ogni dettaglio sulla loro visita in quei territori di Zona Roja. Poi qualcosa è cambiato, e i gruppi d’Autodefensa, sulla promessa di un comodo espatrio negli Stati Uniti, si sono consegnati alla giustizia e hanno deposto le armi. Il proprietario della Finca mia destinazione, 3.000 ettari di cavalli e vacche, sconta i suoi 8 anni di pena da qualche parte in mezzo ai gringos.

Diary of a Baltic Man

Real Eyes. Real Lies. Realize.


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