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Ezra Pound


09 Giu

Ezra Pound.
Che si sa, a proposito di Ezra Pound?
Che fu fascista.
Che un branco di personaggi pittoreschi ha legato al nome del poeta le basi operative da cui partono moderne crociate di pulizia sociale – ma la figlia si dissocia.

Non si sa, insomma, quel che si dovrebbe sapere.

E cioè che nel ventesimo secolo la poesia si è spostata dalla teologia all’economia, al canto di una violenza che è quella perpetrata dall’uomo contro se stesso, contro la sua stessa natura.
La forza profetica dell’autore in questione si basa proprio sulla sua capacità di intravedere, fin dall’inizio del novecento, il meccanismo diabolico della finanza, di una concezione economica che si sposta dal concetto di “capitale” a quello di “moneta”.
C’è un bel documentario, online, che aiuta ad avvicinarsi al vero volto del grande poeta nordamericano. “A baby in the woods” è il suo titolo azzeccato, perché dipinge un’anima troppo sensibile e troppo ingenua di fronte all’azione perversa delle forze del potere. Nei cinquantacinque minuti del filmato, si ripercorre il cammino perplesso di Ezra Pound tra un’America che ha tradito i suoi ideali e un’Europa che stritola l’uomo. In mezzo, tra i tredici anni di manicomio in cui è stato abilmente rinchiuso, continua la ricerca verso le terre di Utòpia.

E il Pound presunto fascista?
“Dato che ogni guerra costa ai cittadini amercani
ventimila dollari a testa per sterminare i pellerossa
sarebbe forse più conveniente, e umano
educarli”.

Love thou thy dream
all base love scorning,
love thou the wind
and here take warning
that dreams alone can truly be,
for ‘tis in dream I come to thee.

[Ama il tuo sogno
ogni inferiore amore disprezzando,
il vento ama
ed accorgiti qui
che sogni solo possono veramente essere,
perciò in sogno a raggiungerti m’avvio].

Diary of a Baltic Man

Real Eyes. Real Lies. Realize.


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