Giù verso il deserto, hermano, tieni la tua strada. Non lasciarti condizionare da quei cartelli con il punto esclamativo, non ascoltare le voci di chi vuole imporre una direzione. Niente e nessuno ti impedisce di infilare una di queste stradine sterrate con le pecore a bordo strada e i fili della luce scoperti, però tutti, per un motivo o per l’altro, ti spingono a entrarci, a restarci impantanato. Ti vogliono vendere la miglior cioccolata del mondo, ti consigliano di fermarti a mangiare, ti spingono a visitare il centro di Marrakech, ti spiegano che “puoi fare una prova per un tempo e poi vedremo”, e hanno già pronta la loro condanna. “Ti sei preso le tue responsabilità : non puoi più tornare indietro”.
Non tornare indietro, mai. Ma non svoltare nemmeno a destra o sinistra, non lasciarti tentare. E’ giusto assaggiare il vento dell’Atlantico che filtra tra le montagne intorno a Guelmim, ma puoi farlo accostando per un attimo a bordo strada, senza scendere troppo tra le vie degli uomini. Non dimenticarti che più avanti c’è un’altra regione, più avanti ci sono altri scenari, più avanti c’è il deserto. E non avrebbe senso fermarsi a metà , spegnere la macchina nel prossimo villaggio, fermarsi alla prima oasi senza aver dato il tempo alla lingua di rinsecchirsi. E allora vai avanti, continua, riprendi il serpente biancastro tratteggiato sull’asfalto e punta dritto verso il Sud.
Se troverai il deserto, avrai raggiunto la tua meta.