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Il tamburino magico


19 Lug

E’ una favola di Gianni Rodari, che raccontò Antanas Mockus, a Cuneo.
Un suonatore di tamburo va in giro per il mondo, e al suono del suo rullante ogni problema in qualche modo si risolve.
Gli zoppi smettono di zoppicare, le guerre tra i popoli diventano pacche sulle spalle, i re e gli imperatori aprono le loro cantine alla gente comune.

 

E poi?
A un certo punto il tamburino si rompe.
Il gioco non funziona più.

Antanas, a quel punto, aveva suggerito tre finali possibili.
Nel primo, il suonatore riesce ad aggiustare il tamburino, e la magia riprende il suo corso.
Nel secondo, il suonatore non riesce ad aggiustare il tamburino, e mestamente riprende il suo cammino.
Nel terzo finale, il suonatore non prova nemmeno ad aggiustare il tamburino: quel che è stato è stato, e il resto sarà diverso.

Quale finale preferite?, chiese Antanas.
Io scelgo il terzo.

Elezioni alla colombiana


14 Mar

Il primo sintomo sospetto è un insolito silenzio per le strade. Atipico, in un contesto di venerdì pomeriggio, giorno da sempre dedicato alla sana attività di sedersi a un tavolino e bere birra e giocare a domino e assordarsi di musica Vallenata, in questa Barranquilla sempre più simile a Macondo (o non sarà il contrario?).

Il mistero è presto svelato. “Ley seca”, si chiama. “Legge secca”. Si ironizza pure sulla terminologia, in questa Colombia così teatro dell’assurdo, che neanche il miglior Eugène Ionesco avrebbe potuto inventarsi di meglio. Un fine settimana di puro proibizionismo, vietata la vendita di qualsiasi sostanza alcolica fino alle 22.00 di domenica, ci sono le elezioni e non si può bere.

Simpatico, tetrico, colombia. Colombia, nient’altro da dire. Se non che la motivazione reale la dice lunga sul sistema elettorale criollo: se la gente beve, al mattino è stanca e pigra, “enguayabada”, si dice qua, e contribuisce ad ingrossare le fila di un astensionismo scomodo per le ambizioni dei signorotti politici locali.

Basti pensare ai bus elettorali. Che fanno la ronda dei quartieri più popolari, e per stretta analogia fomite di facili consensi, gente che a votare non ci andrebbe mai perchè semplicemente non esiste, è invisibile a qualsiasi logica economica e politica e sociale, semplici proprietari di una mano che può mettere una X sul logo giusto (e a volte non è nemmeno sufficiente: sono frequenti denunce di “morti che votano”, cinque o dieci anni dopo il decesso). Fanno il pieno, scaricano la massa di fronte al seggio, istruiscono su come votare e poi riportano tutti a casa. Ognuno riceve il giusto prezzo per la propria X, 5 dollari per il senatore e 20 per il presidente.

Storie di Colombia, costa Caribe. Terra fuori dal tempo, fuori da ogni logica e paradigma di sé stessa. Niente di magico, puro realismo.

Diary of a Baltic Man

Real Eyes. Real Lies. Realize.


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