Perchè partire
dovrebbe essere peggio
di restare?
Se tutto è un movimento lento,
costante,
a linea retta.
Non sarà perché l’accelerazione improvvisa
rompendo con la forza dell’inerzia
amplifica l’impatto dell’attrito sugli occhi e sulla pelle?
Non sarà perché il cambio di velocitÃ
agendo sulle traiettorie
spostando il baricentro
concede la percezione del guscio di noce che ci sorregge?
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Ieri Margherita mi ha detto che una formica
quando cammina sul dorso della mano
si sente.
Ma non si sente “perché è pesante”.
Si sente perché fa il solletico.
Allo stesso modo io dico che
partire non significa riempire uno spazio
ma lasciare il vuoto dietro di sé.
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