Quando Pablo Neruda se ne andò in Sri Lanka, nei lontani vent’anni della sua esperienza diplomatica al servizio dell’ambasciata cilena, rimase impressionato nell’osservare i metodi autocnoni di addomesticamento degli elefanti. Osservò che i pachidermi addestrati formavano un largo cerchio intorno ai loro simili liberi, permettendo così all’uomo di avvicinarsi repentinamente e incatenarli al primo albero a disposizione. Neruda, nemico dell’ingiustizia e di ogni forma di stupidità , si chiedeva come è possibile che un gruppo di animali lavori contro gli interessi dei suoi stessi simili, per realizzare i desideri del suo nemico dichiarato, l’uomo.