Posts Tagged ‘verde’

Profondo Verde


05 Set

Un raro esempio di Università che funziona.
Un impulso naturale che diventa idea che diventa approfondimento che diventa incontro che diventa tesi di laurea e sfocia in un libro.
“Profondo verde” è un’opera che si propone (che ti propone) di iniziare a costruire il cosiddetto “futuro”, riconsiderando, dalla base, quelle poche certezze (sbagliate?) su cui si è appoggiato l’uomo fino a generare questo mondo in cui viviamo.

La concezione antropocentrista, per esempio. L’idea, cioè, che l’essere umano sia stato posizionato, per volere divino – un dio creato dall’uomo a sua immagine e somiglianza, dopotutto – al di sopra di tutte le altre creature naturali, con pieni poteri di distruggere e sottomettere l’esistente in nome dello “sviluppo”.
E lo “sviluppo”. Termine vuoto, limitativo, ingannevole, termine criminale. Profondo Verde si scaglia contro gli “sviluppi ecosostenibili” vomitati dalle televisioni di mezzo mondo, osservando come l’unico modo per andare avanti sia tornare un passo indietro, almeno fino a quando la “crescita” non si converta in “decrescita”, in nulla più che armonia e sopravvivenza.

Non è materiale rivoluzionario, non dovrebbe esserlo. Miliardi di dita indici si alzano timidamente da decenni, cercando di dire che forse non si è sulla buona strada, che vivere per consumare e consumare per sentirsi vivi non è l’ambizione più grande che si possa perseguire. Ma sono dita di mani nere, nerette e gialle, e la loro opinione è eresia. Dio è bianco, maschio e con la barba lunga, così come i grandi filosofi della Grecia antica, che poi sono i primi ad aver smarrito la bussola, ad aver proiettato l’uomo tra le stelle, dimenticandosi che spesso le stelle sono già parte integrante del pianeta su cui accidentalmente siamo capitati.

Irene Borgna propone così la deep ecology, un movimento filosofico nato nella coscienza di molti intimi e sviluppato, come un libro aperto, tra gli eretici dell’era dello Sviluppo selvaggio. Arne Naess, Alex Langer, Günther Anders smettono di essere i nuovi profeti da seguire a capo chino, e si convertono in imput, in stimoli, perchè ogni essere cosciente formuli la propria “ecosofia”, la propria guida etica per vivere in sintonia con il pianeta. Così come fu all’origine: “syn-tonia”, oscillare alla stessa frequenza.

Tempi viola


26 Set

Quanti eroi nascosti sotto le foglie. Vivono rinchiusi tra pietre impilate da mani mosse dallo stesso loro sangue, vivono liberi di correre a velocità diversa da quella imposta dal tempo degli altri. Dottori, maestre, sciamani, ingegneri, falegnami, contadini, filosofi, scultori, uomini liberi. Eroi che hanno saputo inseguire  il cammino più semplice ed elementare per raggiungere la vetta più difficile, così come farebbe un bambino, se lasciato libero di correre verso la luce misteriosa. Liutai, pensionati, cuochi, pescatori, esploratori, sovversivi in pensione. Anime fluttuanti tra gli spazi verdi, incatenate solamente al ritmo delle stagioni, uomini e donne a piedi nudi protagonisti di un tempo che trascende il presente. Padri, madri, fratelli, sorelle, figli, amici, uomini e donne sole. Hanno scelto di caricare sulle loro spalle ciò che la Natura consiglia, il fardello di un’esistenza orientata al silenzio. Vivono chiusi nell’infinità del verde; di notte continuano a scegliere il buio, l’incanto delle stelle. Respirano a pieni polmoni l’aria fresca della libertà, e misurano ogni inverno tra spazi di pietre e di legno che un giorno tornerà ad essere semplicemente Montagna. Studiano il mistero della vecchiaia sul quaderno della propria pelle, immersi in una terza giovinezza che ha imparato a prescindere da un anello sull’anulare destro. Hanno imparato ad accettare la pioggia la neve il vento ed anche il sole, quando si avrebbe voglia di inverno per chiudersi ancora. Maestre, sciamani, pescatori, mogli, mariti, uomini e donne semplici, liberi. Eroi di un mondo condannato a bruciare sul rogo il suo futuro, bellezza di uno spazio di silenzio tra sette note che si ripetono uguali.

…Mockus, per esempio


13 Giu

Era più simpatico, più intelligente, più preparato, più onesto, con più latte e meno cacao di Santos, eppure ha perso le elezioni, in Colombia. Come è possibile? Questo è ciò che mi chiede chi ha seguito l’exploit del Partido Verde, sottoposta dal sottoscritto ad un bombardamento mediatico senza precedenti, alla luce dei risultati post-elettorali (si aggiunga poi, a onor del vero, che PeaceReporter è stato l’unico giornale italiano a seguire dall’inizio questa campagna elettorale post-Uribe).

Già, perchè? Perchè un candidato che parlava di “fondi pubblici, fondi sacri”, di rispetto per la vita e per l’ambiente, che ha rivoluzionato Bogotà attraverso le soli armi della pedagogia creativa sostituendo gli inutili vigili urbani con un esercito di clown, che ha risposto alle minacce di morte con un giubbotto antiproiettili dal buco sul cuore, che per nessun motivo risponde agli attacchi degli avversari, che restituisce allo Stato i rimborsi elettorali, che va in ufficio in bicicletta, che è pluri-laureato honoris causa per le sue ricerche in teoria ed azione, che è universalmente riconosciuto per la sua trasparenza, che combatte con ogni arma possibile la cultura della corruzione dilagante in Colombia, che è evidentemente l’uomo giusto (un accademico, lontano da ogni gioco di potere) per trasformare il suo Paese in ciò che dovrebbe essere, perchè un personaggio del genere perderà (domenica 20 giugno) il ballottaggio contro un politicante responsabile dell’assassinio gratuito di 2.200 civili???

Semplicemente, perchè questa è la Colombia. Un Paese corrotto, sostanzialmente ignorante, dominato da un odioso conservatorismo “di buona famiglia” e inetto, flagellato da cinquant’anni di massacri che hanno definitivamente cancellato (al contrario di ciò che accade in altre società latinoamericane contemporanee) ogni speranza di cambio sociale attraverso l’azione politica, inebetito da mezzi di comunicazione che ripetono all’unisono un messaggio già collaudato su scala mondiale: esiste un diavolo (le Farc), un amico del diavolo (Chàvez) e un solo possibile salvatore: Juan Manuel Santos, o qualsiasi individuo di sesso maschile e carnagione chiara e fede cattolica (non come Mockus, che è ateo!) che si dichiari disposto a continuare la linea dura di Uribe e bombardare…sé stessi.

Si sperava nel miracolo, ed in un certo senso, un miracolo è accaduto. 3.134.222 colombiani hanno votato per un partito che tre mesi prima non arrivava all’1% nei sondaggi, costringendo al ballottaggio un signore che aveva già in mano la Presidenza, per semplice investitura divina (dios es Uribe, Uribe es dios). Più in là di concetti obsoleti quali “destra” e “sinistra”, una nuova concezione del “fare politica” è entrata con eleganza nel panorama colombiano, valori etici e propositivi che non sarebbe nemmeno male esportare nel drammatico contesto italiota, oggi più che mai bisognoso di nuove proposte. 757.ooo individui (ad oggi) si sono impegnate in prima persona su new-media quali facebook – Mockus ha superato, in numero di fan, personaggi quali Nelson Mandela -, mostrando una volta di più il potenziale di mezzi di comunicazione che, se utilizzati correttamente, potranno aiutare intere società ad abbandonare l’era primitiva della televisione, e i berlusconismi che ne derivano. Ed è stato un professore, studioso e ricercatore, ex rettore, filosofo e matematico – insomma, non un comico né un ex-questurino – a sollevare un’onda verde di contagiosa utopia, che in epoche di preminobelperlapace guerrafondai, è scesa come una cascata di acqua fresca sulle lingue avide di speranza di chi l’ha vissuta.

A un mese dalle elezioni


01 Mag

…crescono le possibilitá di Antanas Mockus. La Colombia inizia oggi un mese decisivo per i suoi prossimi vent’anni di storia, l’interesse internazionale aumenta.

Questo é il nostro articolo dalla Colombia.

Verde Viola


10 Lug

Una scritta su un muro a Medellìn diceva più o meno così: “No puede entender el mundo quien no aprendiò a conocer su tierra”.

Viola Fraz. Castello, settanta abitanti. Valle Mongia, Cuneo.

Diary of a Baltic Man

Real Eyes. Real Lies. Realize.


Ricerca personalizzata