Colpi di mano tra il fumo dei seccatoi
é la notte, hombre, la notte
che assume temperature diverse e un unico colore.
La postmodernità è una scritta ungherese tra gli strumenti del burro.
Affondano i tasti neri sotto i colpi delle dita
al punto che si potrebbero comporre anagrammi di vita espressa e battuta.
a, s, t, n, spazio.
Una mela in contemporanea per contestualizzare il tutto.
Non rimane niente di scritto nella lingua del fumo.
Sui tasti neri, in tonalità disarmoniche.
Dicono che basterebbe dare un senso ritmico ai tasti neri per omaggiare un pianoforte.
Dicono anche che nella proiezione del futuro c’è il passato.
E il vino.
Il vino vive.
Il vino vive cinque, otto, trentanove anni.
Vive a contatto col legno e ne assorbe i profumi.
Ma nemmeno tutto questo ormai importa più.
E poi?
E poi.