Parcheggio accanto alla chiesa di San Rocco, sotto un vecchio campanile. Da una parte, la Langa nera, selvaggia e inconsistente. Dall’altra, le luci della grande pianura. Un mostro che pulsa silenzioso eppure silente. Non so dove sono.
Mi lavo i denti nella vecchia fontana, quando ancora le chiese servivano a qualcosa, quando accompagnavano il viaggio dei pellegrini. In quanti saranno passati lungo vecchio crinale, quando ancora c’era una strada mulattiera? Adesso la strada passa più giù.
In questi giorni, in queste settimane, in questa vita, il mio compito è quello di insegnare ai ragazzini delle scuole medie a raccontarsi attraverso il video. Vago con un furgone dagli uliveti alla montagna, dalla collina al lungofiume. Dormo accanto alle chiese, sui crinali sospesi, nelle cave abbandonate, accanto ai vecchi cimiteri. A cosa serve raccontare il mondo attraverso il video? Questo i ragazzini non lo chiedono mai. Danno per scontato che quel che fanno tutti serva davvero a qualcosa.
Mi lavo i denti alla vecchia fontana, è la fine di marzo eppure l’acqua scorre. Altrove le hanno chiuse per l’inverno queste vecchie fontane che non servono più a niente. Hanno paura che l’acqua poi geli nei tubi. È una metafora efficace per descrivere quel che accade quando nessuno racconta più storie.
Ho discusso con qualcuno, dall’altro lato della montagna, sul senso di questi laboratori di cinema. Mi ha detto che la domanda non è “che razza di pianeta lasceremo ai nostri figli”, ma “che razza di figli lasceremo a questo pianeta”. Mi ha detto che Montezuma davvero credeva nella possibilità, per l’umano, di incarnare il divino. E che Betelgeuse è una stella lontana.
Mi addormento nel furgone, accanto a una chiesa, una casa, una periferia. Sento il calore delle amanti, di tutte le amanti, così come sento il freddo di una solitudine infinita. Raccontare se stessi attraverso un video, uno scritto, una stella lontana. Un mostro che pulsa silenzioso eppure silente. Mi guardo intorno, chiudo la porta, non chiedo nulla. Non so dove sono, va bene così.