Archive for settembre, 2007

Trying to say “vaffanculo”


08 Set

Oggi potrebbe essere un piccolo passo per l’Italia, un grande passo per gli italiani.

Firma!

   partenza-indre-008.jpg

Intrusioni poco autorizzate su blog altrui


06 Set

partenza-indre-2-019.jpg

probably i stayed here too long…i met people, who,with time, became my friends…. and now.. it’s not so easy to say good bye, “see you i don’t know when…”

it’s not so easy to realise, that from tomorrow i won’t be surrounded by this view…no mountains…no sea wind, no flying minds in empty seaside.

it won’t be so easy to live just in past, and not to create new stories as we were used to…no strange situations with strange people, with strange conversations, talks about something till sunrise in language, which is not yours and words which you aren’t sure if understood, just try to catch the meaning and read the eyes.

probably won’t be easy not to feel this presure of attention anymore…..

i would like to conservate: the moon of night in “Mongioie”…the mood of this beautifull festa in little streets of Finalborgo, coloured with yellow-red shadows…  this “clochards” style traveling with our gioco, wine and always sound of train…

i want that you tell me a lot of optimistic words, promisses even with light lie, otherwise i’m not sure if i’ll reach this fucking “passport control”.

Dalyku – ovvero: Son cose


02 Set

          dscn2033.JPG

Ho conosciuto un ex ispettore-capo della polizia, 21 anni contro mafie e grandi criminalità e 5 scontri a fuoco. Adesso ha lasciato la divisa e si dà ai festini più esagerati a Salvador de Bahìa. “Ero stanco di un lavoro che, alla fine, lascia sempre qualcuno piangere“.

Ho un fratello che gioca nella squadra giovanile degli Houston. Adesso è in trasferta a Dallas.

Gli anni ottanta hanno anche prodotto, tra le tutine attillate di Joey Tempest e il pelo di Piero Pelù, i Marillon. Tu li conoscevi? Io no, ma adesso li amo.

Perbacco, dopo due mesi che ospito una lituana mi sono accorto che non l’ho ancora portata a Firenze. Domani vado a Firenze. E anche a Pisa.

“No, signora, mi dispiace ma il codice etico di questo ristorante e mio in particolare mi impedisce di portarle una bistecca ai ferri per il Suo pocosimpatico cane. Non me ne voglia il bestio, ma da qualche parte là davanti qualcuno più tardi aprirà i miei sacchi della spazzatura e mangerà quello che il Suo simpatico animale non ha voluto. Mi dispiace”.

Da qualche parte, su una nave con previsione di rotta Savona – Italia, c’è la peggiore delle sarde di ritorno da Capo Nord che visse con me a Kaunas. Doriana chiamami!

Ho incominciato ad amare la purnonperfetta sanità italiana, così, di colpo. Mi è successo su un marciapiede, a Savona. Ero appena uscito da un cinema dove davano Sicko, di Michael Moore.

“Signori, basta! Non possiamo andare avanti così. Questo blog ha la stessa grafica da mesi e mesi, non vi rendete conto che gli altri bloggers cambiano, aggiornano, sciabattano di html e si innovano? DiaryOfABalticMan no. Insomma, presto saremo completamente fuorimercato. E quel giorno non ditemi che io non vi avevo avvisato! Signori, non ditelo”.

Non lo so cosa succederà, piccola. Non c’è mai stato niente di serio e particolarmente sensato in tutto questo. Però, tu giovedì notte te ne voli via, lassù nel tuo lontanissimo nord. Non piangere, piccola, che lo sai che è un casino anche per me.

Diary of a Baltic Man

Real Eyes. Real Lies. Realize.


Ricerca personalizzata