Archive for gennaio, 2017

To explain or to show?


18 Gen

Schermata 2017-01-19 alle 12.09.52* Night Island, Matteo E1kel Buratto

Nel bar antico del centro due schermi al plasma nero hanno sostituito gli antichi dipinti.
Erano quadri pesanti, di grafica fascista, ma dicevano qualcosa, e l’uomo con il cappello di feltro aveva sempre avuto bisogno di un qualcosa da ascoltare.
Adesso con quei due schermi neri c’era poco dialogo.
Quando erano accesi, nessuno comunque li guardava.
Quando erano spenti, riflettevano di luce opaca la sala inutile del bar.

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Anche nel negozio di alimentari erano appesi due scudi grandi, pesanti.
Erano i poster di due antichi feticci, le donne più belle e le etichette degli alcolici.
Tutta roba che molto tempo prima aveva dato colore alla pelle ormai spenta sotto il cappello di feltro.
La moglie del bottegaio tagliava pancetta e lardo e parlava di ceci e castagne biologiche.
L’uomo dal cappello pensò a suo marito, a quelle notti a piedi verso il colle, e pensò che in fondo tutto si riduce a una questione di fortuna.

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Restava il gabbiotto del benzinaio, che d’altra parte era diventato inutile fin dai tempi del distributore automatico.
Il vecchio gestore lo custodiva ancora, non fosse altro che per la prospettiva di sguardo che da quel vetro si posava sulla valle.
Lo avevano costruito su uno sperone di roccia, il punto di partenza di un’antica teleferica.
L’uomo dal cappello di feltro continuava a tenerlo aperto dalle 8 a mezzogiorno, perché in fondo gli piaceva l’odore, o forse per raccontare agli sciatori di passaggio i grandi aneddoti dei suoi anni brigatisti.
Per dare un senso alla faccenda, da qualche tempo aveva iniziato a tenere anche i biglietti del gratta e vinci.
“Solo biglietti perdenti”, diceva un foglio scritto a pennarello, rivolto verso l’altro lato del vetro.
L’uomo dal cappello di feltro in fondo non ci credeva, e pensava che in quel gabbiotto di vetro, un giorno, qualcuno avrebbe vinto davvero.

How can a man stand such times – and live?


06 Gen

Kaki Viola

Non c’è logica nell’ordine del mondo,
e l’anziana signora rimane a contare gli scoiattoli in transito sul cavo del telefono
a osservare il filo del loro camminare sul filo
a cercare metafore dentro di sé.

Riesce ad annullare il pensiero
a rimanere in silenzio intere giornate
a star zitta nel mistero del buio.

E’ una strategia di letargo perfezionata nei secoli per sopravvivere ai dubbi,prima ancora che al freddo.
Gli uomini del tempo le passano accanto, sorridono, si divertono.
Ogni giorno affaccendati si muovono verso di lei.

Lei rimane immobile, zitta, ad aspettarli.
“Tocca sempre a me strappare i mesi dal calendario”, è la sua recriminazione.
E’ il lavoro più duro, e tocca sempre a lei.
Ma i mesi di giorni neri e rossi se ne vanno senza clamore, nella discarica dei momenti consumati.

Quando tutti insieme busseranno alla porta dell’anziana signora,
allora
forse
parlerà.

Diary of a Baltic Man

Real Eyes. Real Lies. Realize.


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