Nairobi.
Umanità e polvere, la pelle d’ebano della sua vita che si muove per strada.
Un milione e mezzo di persone nasce nelle baraccopoli.
La popolazione è fatta di etnie.
Ieri una signora mi diceva che i Luo sono alti, forti, ma anche un po’ viscidi. Parlano a bassa voce, hanno l’attitudine del comando.
[chi sono i razzisti quindi?]
Nairobi è fatta anche di musica.
Domenica la band ha suonato cinque ore almeno.
C’erano quattro percussionisti e una sola melodia.
La musica a Nairobi è un mantra verso lo stato di tranche.
Nairobi però sono soprattutto gli sguardi.
Finestre sincere su un’esistenza più semplice del previsto.
Nonostante la polvere
Nonostante lo slum
E grazie alla musica
A Nairobi la vita vibra d’intensità .
*In Swahili, “muzungu” è la parola che si usa per descrivere l’uomo bianco in costante – e inconcludente – movimento.