Archive for settembre, 2007

Con l’ombrello nel web


27 Set

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Piovosi pomeriggi di provincia invogliano all’uso del Net.

Spuntano così, da quel formidabile mondo che si nasconde in quel piccolo modem, altre cose interessanti:

  1. Di Anobii, ne avevano già parlato tutti quei blogger molto più avanti di me. Bisogna ammettere che è una cosa interessante, per socializzare con lettori dai gusti comuni, per scoprire pubblicazioni sconosciute, per catalogare semplicemente un proprio “curriculum di libri” personale giorno dopo giorno.
  2. Twitter, invece, lo scoprii per caso tempi remoti addietro. Incuriosito me ne ero avvicinato, poi l’ho abbandonato, i piovosi pomeriggi di provincia di cui sopra ci riavvicinano di nuovo.
  3. Non si può avere un Fratello d’America privo di blog. Preoccupato per un suo sano sviluppo a distanza, ho provveduto ad aiutarlo.
  4. Bello trovare anche spunti di riflessione sui giornali on-line più “convenzionali“.
  5. Il mondo lo stava aspettando, qualcuno ce l’ha finalmente regalato: il website per clonarsi finalmente secondo il Simpson-style. Delirio.

Le mille forme dell’arte


26 Set

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La serie “The Perry Bible” naque sui banchi di un’università degli Stati Uniti dalla mente malata di Nicholas Gurewitch: classe 1982.

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La sua tecnica non segue nessuno schema preciso se non quello della “striscia”, passando da tratti ben definiti e raffinati a immagini infantili, da accostamenti con fotografie a “cyberimmagini”.

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Perry Bible affronta la religione, la sessualità, il suicidio, paramondi fantastici, superando più volte il confine del macabro con il suo devastante “umorismo assurdo”.

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Tutto questo, secondo me, è geniale. Poi, voi, ditene quello che volete…

TiGiri…


24 Set

Vivo in un mondo fatto di culi e miss italie, di comici “fastisticomunisti” e di fascisti e comunisti comici. Di telegiornali patine e showbiz. E per fortuna, di internet e musica.

Un anno già…


21 Set

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Compie un anno la faccenda dell'”Uomo Baltico“: un anno fa partivo per la Lituania. Se non sia cambiato niente o niente invece sia più come prima, non è dato saperlo. Certo è che qualcosa è successo nella forma virtuale dell’alter-ego online, tra conoscenze personal-virtuali e discussioni, approfondimenti e cazzate.

Questo simpatico giocattolino fatto di nulla compie così un anno, e allora grazie a tutti quelli che qui sopra leggono, scrivono, ci sono passati una volta o appaiono sempre tra i commenti.

Lasciatemelo dire, grazie anche a quelli che leggono sempre e non commentano mai. Basctardi.

Deteniamo l’11% del pianeta


19 Set

Tra le tante cose utilissime che si possono scovare nell’universo infinito della rete, mi sembra chiaro segnalarne una delle più inutili, come è logico che sia:

TravBuddy.

Baltic Man has visited 11% of the countries in the world (per adesso!). And you???

Caserme e controsensi


18 Set

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Orvieto, Umbria, cittadina medievale incarnazione perfetta di quel Center-Italy che tanti turisti stranieri attira.

14 15 16 settembre, incontro nazionale degli amici di Emergency, un esercito pacifico invade ancora una volta l’ex caserma Piave per parlare, ascoltare, bere, capire.

Sapere.

La “sagra dei controsensi” prende così forma, quell’anonima inoriginalità che fu contenitore di tantissimi anonimi soldatini appare adesso stravolta da bandiere, colori e musica; moltitudini di ragazze si aggirano tra le brande negli angoscianti stanzoni misogini dei tempi addietro; più in alto di tutti, lassù, gira al vento una delle poche bandiere d’esportazione occidentale che interi popoli massacrati riescano ancora a sopportare.

Gruppi di volontari dagli U.S.A. incontrano con rispetto e malcelato imbarazzo infermieri o vittime da Kabul, mentre là sotto, più in là, teatro musica e semplici parole schiacciano, con le loro manifeste verità.

Un’atmosfera strana scende sulla piazza, un qualcosa di superiore ai quotidiani conflitti da pollaio che normalmente animano riunioni di umani in numero superiore alle due unità, anche chi cercava lì in mezzo una medicina per i postumi di delusioni d’amore politico stanno velocemente realizzando come in quei così elevati non esistano più “governi amici“.

Succedono cose strane in quella caserma. Fino a quando, la domenica sera, un grande chirurgo di guerra saluta tutti e tutte: figli, padri, incazzati, allegri, gente. Gente, come lui.

Il Sempreverde Calogero


13 Set

cala.jpgcala.jpgcala.jpgcala.jpgcala.jpgcala.jpgcala.jpgcala.jpg cala.jpg      CONTINUA??

Non ti capita, in momenti di sovrappensiero totale, che so per esempio quando sei alla guida in autostrada, di chiederti come possa sopravvivere gente come Calogero Gerry Calà?

A me spesso. Si tratta, più che un dubbio, di un tormento. Veramente, dove trova da mangiare uno come Calogero Gerry Calà? Forse ha ereditato ingenti fortune? Ha forse sposato una ricca benestante? Usufruirà per caso di una di quelle tante associazioni benefiche, prodigate per il sostegno anche ai più disagiati che, si sa, un pezzo di pane non lo negano mai a nessuno?

Ebbene no, caro il mio automobilista distratto. Perchè se passi a Ceva, nel Mezzogiorno Cuneese, scoprirai che c’è ancora qualcuno che paga pur di averlo su un palco!

Non te lo aspettavi vero? Neanche io. Ma tanto io non ci sarò. Io sarò a Orvieto.

Tra “ascoltare” e “sentire”


13 Set

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C’è Rainbow in the dark, prodotto synth-esoterico di quella roba strana che usciva da quell’altra roba strana che erano gli anni ’80: voci graffiate al cielo sparate da capelli rigorosamente lunghi, tastiere dai riff improbabili e quasi sempre elementari ma proprio per questo geniali, presenze sceniche al limite dei limiti ma intuizioni rock, quelle intuizioni rock, putroppo rimaste per sempre laggiù, negli anni Ottanta.

C’è Michele Salvemini alias Caparezza, uno dei pochi Artisti che riescano a bucare la Prime Line musicale italiana; paroliere da capogiro che ultimamente ha mantenuto fede alle sue parole (“più Stratocaster e meno Dj”) per la sua musica. Impressionanti le rime di molti suoi testi, si consiglia ai non aggiornati di provvedere subito, incominciando da qui.

C’è una rock-band, che vidi per la prima volta anni luce fa, quando in Italia non li conosceva nessuno. Adesso, che tutto il mondo parla di loro e che hanno inaugurato lo stadio di Wembley, mi consolo riascoltando chicche preziose di queste tre genialità poliedriche contemporanee.

Ci sono tre ragazzi morti, e per di più allegri, che da Pordenone girano l’Italia da un decennio in furgoncino, larve attivissime di quello straordinario mondo che è l’underground. Uomo non trascurabile “El senor Tofo”, non solo cantante non solo chitarrista ma soprattutto pregevole fumettista.

Ci sono gruppi come i Rage Against The Machine,  precursori di una rivoluzione della “sezione ritmica” che ha ispirato poi molti altri, e che ancora adesso esprimono “ancora di più“.

C’è Elio con le sue Storie Tese, un qualcosa d’inesprimibile, non solo anarchia totale nelle parole ma anche perfetti esecutori. Il meglio disponibile nella Terra dei Cachi.

Ci sarà per sempre James Brown, con tutto il suo esercito di musicanti neri, gente veramente diversa, ma diversa da ogni altro musicista. Energia delirio armonia individualità.

C’è Sergio Cammariere, e cioè dove tutta una musica e una voce chiudono il loro ciclo, fondendosi in mondi astratti immensi dove le regole non esistono più…

C’erano, ci sono e ci saranno per sempre i Toto, dove nemmeno la scomparsa di un Metronomo Umano come Jeff Porcaro ha potuto fermare il clock: Quattro colpi di bacchetta magica ed è Simon Phillips.

Ci sono, camaleontici, GiovanniLindoFerretti e i suoi mille progetti musicali, espressione di una notevole capacità di rinnovamento e cambi drastici (sonori e ideologici) che fanno dei CCCP-CSI-PGR un termometro sempre attivo della situazione musicale italiano.

Ci sono loro e ce ne sono a migliaia anche di altri, tra il classico e le avanguardie, tra gli amplificatori e gli ottoni, tra gli elettronici e i percussionisti. Possibile che radio e televisioni varie debbano trasmettere Meneguzzi Timberleik Pezzali Imbruglia e, soprattutto, quella degli ombrelli??

Sgomento e fuga


11 Set

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Eri bella, e lo sapevi. Ma non bella per i tuoi balissimi orpelli di modello-carino-socialmente-impostato, uno strano gioco piuttosto rendeva irresistibile ai miei occhi proprio tutto quello che a te, probabilmente, non piaceva. Lasciandoti con l’ignara sicurezza mentale che uno specchio, ereditato da quella matrigna là delle fiabe, ti celebrava al primo sole.

Ti ho rivista, l’altra sera. Io sono stato tantissime settimane in giro e tu sei arrivata ai tuoi 19 anni.

Ti ho rivista dopo tanto tempo e in un attimo ho capito che no, non avrei mai potuto vincere contro quel tarlo attaccato alla tua carne che ti possiede ti resetta e ti strangola, malattia incurabile radicata dentro di te che sfocierà nella laguna dei tuoi sogni di Ragazza di Provincia.

In un attimo ho capito che non arriverai mai in un prisma grigionerocolorato della città, mai giocherai a fare l’universitaria, che non proverai mai a guardar più in là delle colline fino al mare, e poi più in là del mare fino alle prossime colline. Non dormiremo mai su una spiaggia lontana, e nemmeno ci ubriacheremo in un treno diretto verso il Mattino, non posso nemmeno sognare di sognare con te ballando in cima al Mondo per una notte perchè tu, di arrivare fin lassù, avrai paura di provarci.

Tempi moderni


10 Set

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Odio chi non va al cinema, o non legge i libri, o non conosce l’esistenza di Skype. Li odio esattamente quanto i loro cugini “Tuttologi“.

Rapallo. Conosco un po’ di bella gente, là. E la scoperta che in qualche modo si possa odiare il posto dove si è cresciuti un po’ mi agghiaccia. Ma poi, pensare che d’estate in nessun modo si possa parcheggiare una macchina, nel posto dove si è cresciuti, definitivamente mi stronca.

Non ti ho mai capita. Non ti capirò mai, tu e le tue prigioni mentali in cui ti sei autorinchiusa col pretesto di finti silenzi.

E’ venuto a trovarmi Stefàn, tedesco dal perfetto accento inglese che popolava la Kaunas nevosa e festante. Mi ha portato una cassa di birra teutonica, prosit. Svuotandone un paio di bottiglie, mi chiedo quando smetterò di ricevere visite “internazionali” ed inizierò ad attivarmi in direzione opposta.

Strana sensazione parlare con la madre americana di tuo fratello via skype traducendo la conversazione alla madre di tuo fratello italiana. Surplus di genitori.

Mente perversa e sadomasa, il tempo. Che risana le ferite. Che cancella con colpi di schiuma precisi ed infiniti ogni tipo di macchia dei sensi. Perchè in fondo lui sa, sornione, che al passato si guarda sempre con velata malinconia. 

A volte mi chiedo cosa mi porta a passare i miei lunedì di settembre a rispondere a commenti politicamente bizzarri ai miei video su Youtube. Non lo so, che ci posso fare, non lo so.

Tempi addietro si parlò di una fantomatica quanto salvifica apparizione Ryanair a Cuneo. Come tutte le leggende, però, pian piano la storia cadde nell’oblio. C’è un qualcuno in grado di illuminare di nuovo?

Diary of a Baltic Man

Real Eyes. Real Lies. Realize.


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