Questa è l’ora in più che questa notte mi regala
Sessanta minuti aggiuntivi a un’esistenza in sottrazione
Cinquantanove minuti – uno è ormai passato – per una direzione.
Un’ora per decidere, un’ora da riempire, un’ora da svuotare.
Un’ora per fare tutto quel che non si avrebbe mai voglia di dire
Un’ora, cinque minuti almeno, per prendere e partire.
E’ il tempo in surplus e in abbondanza
lo spazio tra due lancette in alternanza
la dimensione extra di un segreto
lo sguardo su me stesso,
un gran divieto.
Trentacinque, venti, sei minuti ancora
Così vuota e così bianca, anche quest’ora
aritmetica di un tempo sempre passivo
è la vita intera che se n’è andata,
e io dormivo.