Archive for maggio, 2018

The Map is Not The Territory


29 Mag

Controluce Mindino

“È destino umano abitare un mondo.
Un’opera d’arte nasce da un rapporto della coscienza soggettiva con la storia e con la natura.
Il paesaggio che mi vedo sempre davanti agli occhi è quello ligure.

Le storie in genere le invento, raccolgo e solidifico una sparsa atmosfera.
Non denuncio, descrivo un disagio.
La terra forse insegna la calma, la ricerca della verità.

Amo le radici nella terra, ma anche il cielo e il cosmopolitismo.
E la memoria, la memoria non è peccato, finché giova.
Ben vengano altri popoli, altri individui, colgono anch’essi il significato delle rocce e dei cieli”.

[Trovato sulle tracce di Francesco Biamonti. In una casa di pietra, su una montagna in cui piove.

Crasssshssszzzptf


21 Mag

.

Questo testo poteva essere l’ultimo
l’ultimo di una lunga serie di notti non dormite y procrastinación.
Sarebbe potuto
– avrebbe dovuto –
chiudersi così questo blog,
sparire da un momento all’altra senza lasciare traccia di sé
assenza di un referente in un delirio a senso unico.

Uno schermo nero e vuoto di risposte
“this domain does not exists e non terremo traccia di te”
l’identità digitale è labile effimera illusoria e fugace
tu muori nel buio, e l’uomo baltico se ne vola via con te.

Ancora una volta di fronte alle macerie fumanti
a parlare di ricostruzione
a tentare di afferrare quel che già non è più tra le mani
a sentirsi formica e non cicala, inutile formica, schiacciato da un destino su cui non avrai controllo mai.

E invece questo post è il numero mille
1.000 volte “scrivi”, senza aver chiaro il perché
1.000 volte leggi, leggi l’ombra di te
1.000 volte ancora, muchas gracias a Cé.

Abril


01 Mag

Room

Piena consapevolezza delle cose.
L’urlo è sulla pelle, sotto la pelle, nella carne.
L’urlo è la coscienza, la fusione delle stelle.
Materia in viaggio siderale,
in cammino verso noi.

Noi che siamo neve che cade sulle cose
noi che siamo febbre, la febbre del rimpianto
noi che andremo avanti, perché non serve altro
noi che finiremo insieme, e non importa quando.

È una visione di luce andina, di asfalto in mezzo al giallo.
Di lampadina tropicale, “ci vedono dall’alto”
El pelo arrecho y negro, la forma del encanto
Tu cuarto en el invierno, para seguir amando.

Pero sobretodo es ausencia y deseo, es ganas de cambiar
la estrella del oriente, algo en que creer
es seguirte desde lejos, y verte triunfando
sentir orgullo de ti, de ti que estàs volando.

Sentir orgullo de ti, reconocer todos tus sueños
y olvidarse de los otros, de los que fueron mal
volver a la Argentina, al Tropico del Canto
volver para encontrarte, allà en el mismo bar.

Así que se pasa el tiempo, se van los calendarios.
Se nos fueron el espacio, los detalles y la geometría.
Seguimos siendo uno, la suma de las partes
Seguimos siendo juntos, bien lejos del desastre.

Diary of a Baltic Man

Real Eyes. Real Lies. Realize.


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