Archive for aprile, 2021

La signora nel laboratorio


21 Apr

La signora nel laboratorio
sta sistemando le sue foto.
In particolare, sta allestendo un set. Un set per lei.

Cerca la luce giusta per quella che sarà
la sua unica fotografia.

Internet mi dice cose strane


15 Apr

Internet mi dice cose strane
tipo che a Castelnuovo di Conza, in una regione che si chiama Irpinia ma che con quel nome non esiste sulle mappe,
un artista e un poeta hanno tracciato un murale in cui c’è traccia di me

C’è è un murale ed è scritto giusto, senza s alla fine.
Por fin una buena noticia, in questo dolor que es el mundo.

Una buona notizia e uno spiraglio di luce e una notizia
sui marmi antichi del mondo, una notizia.
Le fotografie sgranate per mettere insieme i ricordi.
Ogni momento pesa, ogni momento vuelve, ogni momento importa.

Vorrei dire che siamo tutti vicini perché lo penso davvero
vorrei dire “vicini” così come dice Kiki quando dice amigues per dire amigos y amigas,
plurale inclusivo che mette insieme tutte/i (todes) quelle e quelli che hanno qualcosa da dire.

Ogni cosa riposa in questo ineluttabile senso dell’andare.
Ogni vita si spegne.
Ogni vita risplende.
Ogni vita palpita e suda, e non muore e si difende, scalpita e scalcia per rimanere per sempre presente.

Siamo parte di un insieme e non c’è insieme senza le singole parti.

Oggi ho anche scoperto che l’osso sacro si chiama così per una probabile traduzione errata dal greco per cui la parola che significa sacro in greco significa anche grande e perciò l’osso sacro avrebbe dovuto essere l’osso grande. L’ho scoperto perché me lo hanno detto, e ogni vita palpita e suda, e non muore e si difende.

Come Anita Garibaldi nella canzone di Davide Riondino, che cammina dentro un sogno, dentro un mistero

bella come i disegni dell’avventura
bella come morire senza paura
bella come un’idea che diventa vera
Anita Garibaldi la guerrigliera.

Come Anita Garibaldi nella canzone di Davide Riondino, di cui esiste solo una registrazione sommaria:

guardali come sognano addormentati
cullati da una barca lì in mezzo al fiume
guardala come abbraccia la sua sfortuna
avrà  vent’anni appena l’appassionata
Anita Garibaldi innamorata

guardala con le febbri sotto la luna
nelle paludi di quella ritirata
quando moriva sola ed abbandonata
nel buio senza fine della laguna
Anita Garibaldi la sventurata

guardala attraversare le notre strade
l’innamorata giovane l’italiana
la libertà  più bella la più lontana
guarda come sorride dietro la spada
Anita Garibaldi la partigiana

Dedicata a les Anitas Garibaldi todes.

Chi ‘u muèra d’avrí­ ‘u muera d’invàrni


10 Apr

Chi ‘u muèra d’avrí­ ‘u muera d’invàrni,
dice la vecchia alla finestra,
chi muore d’aprile muore d’inverno,
la valle è verde ma sa ancora di neve,
sa di neve al crepuscolo,
quando le cose si raccolgono e solo l’essenza rimane.

Sembra vento del Nord là fuori dalla porta
sembra di essere nel faro sul golfo,
lassù sullo scoglio e sul giardino,
a contemplare l’evento mentre l’evento accade.

E invece è vento della sera,
brezza d’oriente e invito al cammino.
No Mad Lands c’è scritto sul cartello, ed è un cartello che non esiste.

Chi ‘u muèra d’avrí­ ‘u muera d’invàrni,
la stessa voce che mi annunciava la nascita di tuo padre.
Seasons are rolling down, ogni primavera il sorgere di un fiore.
Laggiù nella piana, quando arriva il freddo, li innaffiano nel pomeriggio,
questi fiori troppo delicati per resistere all’inverno.

Laggiù nella piana ogni cosa è diversa, dicevano i vecchi che avevano provato, cosa vuol dire laggiù.
Laggiù nella piana ogni cosa è diversa.
Benvenuto e bentornato,
y buena onda pa  ‘l camino se deciderai di partire.
Buena onda pa’ ‘l camino, compadre,
figlio di fratello e della vita,
di questo andare in aprile, che non è aprile ma è andare,
andare lontano sempre,
No Mad Lands.

Diary of a Baltic Man

Real Eyes. Real Lies. Realize.


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