Il cielo in Lituania è sicuramente paragonabile a quello che cantava Fiorella Mannoia. L’assenza di barriere naturali, la presenza dello stesso mare del nord e dei suoi poker di venti sono gli artisti attivi che contribuiscono a dipingere l’effimero mosaico che ci sovrasta in ogni minuto. E in ogni minuto diverso, sempre, instancabile, fino a quando uno non si stufa di guardarlo e ritorna qualche metro più in basso, sulla terra. Sempre la solita guerra, infinita, tra concreto ed astratto…
Il capolavoro si concretizza però solo alla sera, quando migliaia e migliaia di macchie nere si spostano tutti in massa dai tetti a chissà dove: sono la totalità dei corvi di Kaunas, che ogni giorno nello stesso minuto regalano lo stesso inquietante spettacolo, come fosse un attrattiva turistica.
Mi ritrovo sempre a ripensare a tutto questo nella notte, quando anche le nuvole baltiche sono offuscate da quella tinta unita che tutto annulla. Ma tanto, a ben pensarci, in questi ultimi giorni la vena artistica del cielo si è un po’ spenta. E’ un’overdose di grigio, una monocromaticità che non regge più il paragone…chi è stato in Lituania lo sa.
Bello.
Si comunque sarò materiale ma preferirò sempre e comunque le foto di “capolavori umani”.
Si lo sei……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..ma non sei l’unico! Con questo non dico che queste foto non siano belle.
Eh eh….servirebbe un altro blog apposta per voi MATERIALISTI!!
😉