Cabrones

07 Feb

Dovresti provare a comprare una sim card in Sud America. Ignaro di quello che ti attende, ti rechi in un negozio qualsiasi con un tedesco e un italobrasiliano che nasconde agli altri pero’ il suo lato “italo”, e spieghi il semplicissimo bisogno. Per portarti avanti con il lavoro, hai gia` provveduto a selezionare anticipatamente le compagnie telefoniche, individuando dopo un sondaggio tra compagni di universita` quale fa al caso tuo. L’unanimitá di consensi ti rassicura.

Una volta nel negozio, non puoi immaginare di diventare ostaggio e spettatore allo stesso momento. Eppure accade. Il proprietario, subito, ti (vi) offre tre sedie e mentre tu accetti ti chiedi il perche’ della cosa: dopotutto, ricordi, ovunque una sim-card si compra in due minuti,  massimo tre. La situazione si complica leggermente perche’ l’italobrasiliano e il tedesco necessitano anche di telefono, e pronto il commerciante offre loro il modello “barato”.

Molto presto la trattativa prende innumerevoli altre vie, affrontando questioni rilevanti come la politica, l’economia colombiana, la situazione europea, la pennicillina, le scorribande ispaniche post-colombiane, la straordinaria virilita’ degli uomini costieri colombiani (li si conosce in tutto il Paese, per quello), le differenze sociali nel mondo. Si tratta, insomma, di uno show multitematico, che ogni tanto ritorna ad affrontare il tema della telefonia per rimarcare come gli europei siano “duri” quando si tratta di pagare il giusto prezzo.

Non mancano le incursioni estranee, con splendidi comprimari che entrano per confermare l’argomento principale: si, va detto, i costeños colombiani hanno una marcia in piu’ con le donne. E’ a questo punto che il seminario si sposta sulla geografia, perche’ il commerciante-showman incomincia ad elencare varie localita’ colombiane, chiedendo se siamo stati da quelle parti: ad ogni risposta negativa, il fenomeno non reagisce sbattendo i pugni sul tavolo e tenendosi la testa tra le mani, in un’immagine drammatica di pura disperazione, in quanto la’ si trovano le ragazze di volta in volta eccellenti in qualcosa (mirabile la citazione “a Medellin tienen un culito como dos pelotas Adidas-FIFA numero 5“).

Non mancano i momenti di relax, dedicati a gustare un delizioso intruglio al miele con millantate qualita’ afrodisiache, capace di permettere al nostro intrattenitore di aver sposato una 22enne a 40 anni. Di palo in frasca si ritorna poi alle economie internazionali, ed e’ a questo punto che l’imbonitore si interessa alle differenze tra Italia, Germania e Brasile.

Melodramma puro il finale. Al momento del pagamento, nonostante la dichiarazione di fratellanza verso poveri studenti europei che viaggiano a differenza degli altri stupidi turisti gringos, il commerciante-tuttologo non puo’ fare che lanciarsi in una lagna tristissima, piena di lamenti contro chi dall’europa viene da 600 anni a derubare queste genti, sottopagando il loro oro il loro petrolio e le loro sim-card e telefonini.

Non e’ passata nemmeno un’ora e mezza, e la missione e’ compiuta.

3 Responses

  1. dick dastardly ha detto:

    Mi ricorda la mia esperienza d’acquisto di una maglietta in quel di Tijuana, famosa per la canzone “tequila sexo y marijuana”: 1 ora per l’acquisto con trattativa annessa condita dai discorsi su Totti e sull’immancabile frase “italiano? prezzo da amigo”. Il tutto in un negozio, si noti, e non per strada come magari sarebbe accettato in Italia.

  2. Nyx ha detto:

    ah,ah,ah…ke forza!!! 😉

  3. Baltic Man ha detto:

    …Welcome to tijuana…!!

    Grande

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Diary of a Baltic Man

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