Equinozio d’autunno

24 Set

Ieri sono stato investito da un’auto.
In bicicletta.
Di fronte al Lidl.
Avevo ragione io?
Aveva ragione lui?
La questione non cambiava la faccenda.

Il tipo voleva lasciarmi la mail ma non l’ho presa: non avremmo potuto comunicare.
Lui non parlava inglese, io non so il tedesco.
Sono rimasto con la bici un po’ acciaccata e la ruota davanti storta.

Mi sono spostato dall’altra parte della strada, nel parcheggio di fronte al Lidl.
In mezzo ai bidoni per la raccolta differenziata del vetro ci sono delle intercapedini, e ho iniziato a fare leva sulla ruota.

Un’operazione geometrica: un colpo di qua e uno di là, da ripetersi con forza sempre più misurata, per venti minuti.
Nel frattempo una ragazza che probabilmente aspettava qualcuno guardava, due turchi si sono fermati, la gente mostrava compassione o indifferenza e io preferivo quelli che mostravano indifferenza.

Grazie a questa cosa però oggi ho conosciuto il greco che lavora nel negozio di bici.
44 anni, ex bibliotecario, da un anno e mezzo vive in questa cittadina bavarese riparando bici.
Bella la Grecia, dice ridendo, peccato che ci abitino i greci.
Non capisce perché nell’Europa del Sud la gente sia così corrotta.
Perché gli stessi discorsi portino agli stessi governanti di sempre, e perché ai problemi venga semplicemente aggiornato il nome.

Una bella chiacchierata di mezz’ora, il tempo di cambiare il cerchione della ruota anteriore.
Poi ci siamo salutati, ben contenti di tornarcene ognuno per i fatti suoi.

Tra le 6 e le 7 del pomeriggio il cielo è diventato arancione e ha annullato i diversi colori delle foglie.
L’estate resiste alle incursioni dell’autunno.

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Diary of a Baltic Man

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