Sale dal mare ed entra nei vicoli, in quelle pietre umide accatastate da secoli impregnate di quel sapore che l’evolversi del tempo non riesce a scrostare. Vive e si sposta in spazi angusti, passando sotto le gonne leggere di signore di strada e cartoline di mondo viventi. Resiste in quelle viuzze assurde, tra piscio e batticuore, che l’hanno visto vivere e che lui ha saputo far vivere ancora, per sempre.
Si ferma, leggendario, in un negozio di Via del Campo diventato ormai museo, dove romantici appassionati balordi e musicisti non smettono di arrivare, in processione, a riempirsi di un immortale Fabrizio De André.
wow.. ho scoperto il tuo blog slo oggi purtroppo.. non hai idea delle emozioni che mi hai fato provare.. mi sono trovata catapultata indietro di 2 anni, anche se ora sembrano passati molti di più.. kaunas.. ktu.. litri di svituris e di gera.. amici, feste.. e poi viaggi in russia, ucraina, estonia, polonia, e poi esami, e poi.. una città che rimane nel cuore, nel mio per lo meno, una città che cambia.. tornerò nuovamente per capodanno, questa volta a vilnius, per provare ancora una volta quelle emozioni.. Grande blog..
Grande!
Benvenuta anche te nel “club”…!
Curiosità : a capodanno ci vai “per capodanno” o robe più a lungo termine?
per capodanno. circa una settimana, ancora devo vedere. Forse un salto anche prima, kaunas, con qlche collega erasmus sparso per l’europa.. chissà ..
capito.
Il mio rimpianto più grande, è stato di aver passato capodanno a vilnius e non a un festone lituano che è andato avanti per giorni, vicino a Kaunas.
Però, se tu sopporti orde di italioti pronti a invadere la Lituania per ritrovarsi tutti insieme, tra loro, al Prospekto Pub di Vilnius, bene anche Vilnius.
E poi, claro, c’è Mamma Svyturys ad aiutarti no?!?
Bella sta cosa che vi ri-incontrate li, fammi sapere se poi ci riuscite veramente!