Abbiamo incontrato un tale, lassù.
Diceva che in fondo le cose potrebbero tranquillamente rimanere così.
Nessuna costrizione all’orizzonte.
‘Non posso, non voglio, non devo’.
Nessuna scusa.
Affinché le cose rimangano così, non si può più scendere a compromessi.
Non potrai più dire ‘sì’ a ogni proposta idiota.
Non vorrai più ritrovarti a dire che non è servito niente.
Non dovrai più giustificare nulla.
Non posso,
non voglio,
non devo.
Quel tipo diceva che è il momento giusto per dire basta alle occupazioni inutili.
[Diceva così, ‘occupazioni’, e intendeva marcare una netta differenza con il concetto di ‘mestiere’].
Si potrà dire che non servono a nulla i corsi di sicurezza, oggi che i corsi di sicurezza li fanno sul videocitofono?
Quel tipo diceva che avrebbe pagato volentieri 5.000 dollari per un corso di sicurezza in cui ti insegnano, quantomeno, ad eseguire un massaggio cardiaco. A conoscere lo shock anafilattico, a salvare una vita.
E invece niente. 5.000 dollari buttati nel cesso, a ingrassare un sistema fondato sul nulla.
‘È questo che mi dava fastidio in quelle robe’, diceva il tipo.
‘Il fatto di vederli mendicare, per sopravvivere, il tempo degli altri. Io l’avrei bevuto volentieri un bicchiere di whisky con quel tipo dei corsi di sicurezza, che aveva una brava moglie e forse anche due bambini simpatici, e gliel’avrei offerto io. Ma il fatto di presentarsi così, “ti serve il corso di sicurezza per fare il tuo mestiere”, capisci che è umiliante un po’ per tutti, e principalmente per lui’?
Ben venga il distanziamento sociale, una certa consequenzialità nella gestione degli spazi.
Quel tipo lo diceva in un prato di genzianelle, che per la prima volta erano tornate a fiorire.
Negli anni scorsi le portavano via i predoni del nulla.
‘Quella gente che dice “un modo come un altro per passare la domenica”, ha detto il cowboy su sul colle, sdraiato nel suo prato di genziane,
quella gente che dice “un modo come un altro per passare la domenica”, non merita più nulla.
Anche quel tipo sul colle avrebbe potuto diventare un esperto di corsi di sicurezza, e invece si gode la primavera.
Non è questione di fortuna, ragazzi, o per lo meno: non solo.
‘Io non prego dio’, ha detto fiutando l’ultima presa di tabacco.
‘Io non prego dio: io a dio gli parlo’.
Gli dico, le dico
[perché forse dio è femmina]
che anche oggi ho fatto il mio lavoro, o per lo meno quel poco che ho ritenuto giusto.
E che adesso tocca a lei,
unknown god of ours
portare avanti questo viaggio nel destino
sospingerci nel vento,
mantenere lieve il cammino.