Sapore inequivocabile di giorno vero.
Su, nella polvere, a duemilasettecento metri di vita.
Dove il latte caglia nella cenere, e le patate cuociono con le ortiche.
Sono sceso dalla macchina e ho toccato un canto.
Una canzone come un mantra,
un benvenuto che ha lo stesso suono dell’addio.
Fermati a mangiare con noi.
I vecchi sorridono senza pietà ,
senza più consapevolezza per le cose del mondo.
Tutt’intorno sono uomini con la zappa,
sono campi verdi e nuvole.
La ragazzina con lo sguardo fiero risponde a tutte le domande,
poi ne porge lei una a te.
E dimmi, tu sposeresti mai una ragazza nera?
Io non sposerei mai un ragazzo bianco, dice lei.
Non sarei così sicura di poter continuare a mangiare con le mani.
Sai com’è, magari accetterebbe le differenze tra noi
però non sono sicura che mi capirebbe.
LÃ dietro mamma africa e le sue voci,
un diluvio.
mamma africa in un respiro,
sul collo.
Quindi tutto questo è solo per oggi,
mamma africa?
Non pensare al latte cotto nella cenere,
non pensare al fuoco che muore.
mamma africa sa quel che è giusto per te,
solo che ancora non te lo dice.
Tags: africa, kenya, olenguruoni
Che bella immagine di mamma Africa!
Mi piace questo sguardo esterno, occhi sensibili che non cercano di cambiare nulla, né di giudicare, ma soltanto vivere.