Archive for the ‘Musica’ Category

Little Lietuva


25 Lug

La settimana lituana è ufficialmente cominciata. Da ieri sera, da quando cioè la mia ottima amica Vilma e il suo ragazzo sono in visita ufficiale da queste parti.

Un’occasione ottima per me di rituffarmi tra quel linguaggio antico e bottiglie di vino sulla spiaggia, un’occasione ottima per loro per assaporare il Nord Ovest italiano e godersi qualche concerto della mia band.

Per il devasto in alta quota del Rifugio Mongioie, ovviamente, poi, siete tutti assolutamente invitati.

Dolce ritorno a Genova


08 Lug

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Sale dal mare ed entra nei vicoli, in quelle pietre umide accatastate da secoli impregnate di quel sapore che l’evolversi del tempo non riesce a scrostare. Vive e si sposta in spazi angusti, passando sotto le gonne leggere di signore di strada e cartoline di mondo viventi. Resiste in quelle viuzze assurde, tra piscio e batticuore, che l’hanno visto vivere e che lui ha saputo far vivere ancora, per sempre.

Si ferma, leggendario, in un negozio di Via del Campo diventato ormai museo, dove romantici appassionati balordi e musicisti non smettono di arrivare, in processione, a riempirsi di un immortale Fabrizio De André.

Ultime immersioni di follia


26 Giu

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Batterista metronomo, elegante bassista nera, coriste impressionanti, pianista extraterrestre, mitico organo Hammond, chitarra alla Steve Vai, e poi lui: Joe Cocker. Il concerto di venerdì alla Utenos Arena di Vilnius è probabilmente stato il più impressionante che abbia mai visto in mia vita, almeno sul livello puramente tecnico. Chain of Fool travolgeva. Unchain my heart in versione veloce sorprendeva. You are so beautiful commuoveva. Un mito della musica.

La notte e la musica non morivano lì. In perfetto stile botellones españoles, Vilnius ha regalato 40 manifestazioni artistiche disperse tra i suoi angoli più disparati. Tra spettacoli laser e concerti all’aperto, capitava di ritrovarsi alle 8 del mattino a continuare a ballare in strada mentre la gente iniziava a lavorare.

Odio le macchine a cambio automatico.

Il filo che regge la Lituania lega Vilnius a Klaipeda. Normale quindi ritrovarsi con il tutto ancora in corpo in riva al mare, dopo poche ore. Cullati ancora una volta fino all’inverosimile tra l’ospitalità che si nasconde sotto la dura patina lituana e i viaggi mentali tra amici. Tra discoteche assurde e luoghi sacri pagani.

Nida è il gioiello di questo paese. Inevitabile ritornarci ancora una volta. Insensato mix di luoghi fuoriluogo, calma e tranquillità, e famiglie di cinghiali che attraversano la strada vicino a te. Nida può portarti in paradiso nelle sue 3 ore di tramonto e rispedirti nell’inferno di notte. Inferno che si materializza sottoforma di improbabili accademie di arte, professori di alcolismo e locali che si aprono per te. Per poi ritrovarsi a mangiare le ultime briciole della notte in uno yacht.
Trasportati dal vento di Nida.

Riporto la perla del weekend di Paolo: “Che senso ha l’Italia?”

Non voglio tornare. Non riesco nemmeno bene a capire se si tratta di “tornare” o “partire“.

Placebo. The bitter end.


01 Giu

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“Ladies, gentlemen and homosexuals, this is Placebo!” And a kiss of a minute between Bryan Molko and the bassman.

This it was the start of Placebo’s concert in Vilnius, yesterday night at Utenos Arena. The answer at the argues about gay’s movements on this days in Baltic countries.

Two hours of music, with the electronic effects typical of this indie-rock band, with about 1 thousand people (maybe too much young people) inside the show.

Is true that not a lot of big rock bands arrives in Lithuania, but when is the moment, the answer of Vilnius is ok.

Later, with the perfect night-mate, the crazy night. The bitter end.

Do you want come?


28 Mag

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Muse, the world-best live band, the 2nd july in Riga Arena. How many tickets?

Cose belle


08 Mag

Sabato, Music in the Street a Vilnius, spettacolo di artisti di strada in ogni dove, con semplici chitarre, o sofisticate assurdita’ sonore. Vagabondando accompagnato solo da una Svyturys, passo dalle parti della Cattedrale quando noto un buon numero di gente a capannello. Noto poi anche gentaglia varia che improvvisa con un buon numero di strumenti e mi aggiungo alla marmaglia, prima con un simpatico djambee’ poi con un pianofortino elettronico di cui sono stato gentilmente dotato, forse per farmi smettere col bongo. Scorre il tempo, scorrono le canzoni, scorre e si ferma sempre piu’ gente fino a quando mi incuriosisco per l’interesse che suscita il batterista vicino a me: non sono poche le giovincelle che chiedono una foto con lui.

Cosi’, dopo due ore passate a suonare mangiare e bere con lui, ho realizzato di essere col piu’ famoso musicista lituano.

Segnalazione: Pries parskrendant i zeme, visto oggi al cinema, e’ il primo film della storia lituana a vincere premiriconoscimenticandidature un po’ in tutto il mondo, da Cannes a Berlino e festival vari. Documentario piu’ che film, girato con i bambini leucemici dell’ospedale di Vilnius. Good job.

Se ci pensi non lo fai


17 Feb

Questioni di attimi. Un sole inaspettato, sorprendentemente inaspettato illumina marciapiedi affollati. Via vai di gente frenetico, e’ la grande citta’, e’ la massa che ruggisce. Retrogusto di caffe’ indegno appendice di un pasto egregio, e in un secondo il metronomo delle scarpe sul marciapiede si interrompe. Ghiaccio e Karma. Il meccanico trasmuoversi di un cartellone pubblicitario sussurra dietro i capelli, urla il suono di un’immagine ultrainflazionata allegata a lidi particolarmente attuali.

Ozzy Osbourne, e Riga. La nuova tournee europea di un uomo (uomo?) gia’ sepolto e poiresuscitato piu’ di una volta. Un giro d’Europa che tocchera’ prevedibilmente Milano, una tappa imprevista omaggera’ la mia Vilnius.

Non fa niente, e’ solo una scusa. Io e Alessandro ci ri-incontreremo a Riga. Grazie a Ozzy.

Tonino e Valentino


14 Feb

Torno adesso dall’università, con un bombardamento impressionante di sorrisi, cuori, zucchero e miele vario. Chi l’avrebbe mai detto che il San Valentino da queste parti viene celebrato come una festa nazionale? Sarà il bisogno di combattere il freddo, sarà la vicinanza con l’Indipendence Day lituano (venerdì 16) eppure…così è (se vi pare).

Non posso quindi esimermi da celebrare anche io, a mio modo, il San Valentino. Con il video che più ritengo significativo, almeno per me, almeno per quest’anno.

Et voilà.

Sociologie della notte


11 Feb

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Il costante vagabondare nella notte di Kaunas mi ha portato, qualche notte fa, negli angoli piu’ remoti di questa citta’ che tante sorprese puo’ offrire, posti visti e rivisti ma mai guardati attentamente, che appaiono in un minuto e fermano il camminano, modificano i piani.       

Ed e’ proprio cosi’, tagliando i -15 gradi tanto annunciati e finalmente arrivati, che la musica ti si pianta nelle orecchie, sale da una finestra a livello-asfalto e in cambio trascina giu’ te stesso, folgorato da quel qualcosa che si cercava ma non in quel momento.

Questione di un attimo e il termometro sale vertiginosamente, di 30 gradi e anche piu’, temperatura inversamente proporzionale all’altitudine, con ogni scalino che ti porta sempre piu’ sotto, luce e suoni a braccetto si espandono, la notte diventa sempre meno notte. O forse sempre piu’ Notte.

Kaunas questa sera offre, a sorpresa, musica live, gia’, proprio quella dolce sensazione di cassa e rullante che si unificano al battito cardiaco troppo deludentemente ambita in questi mesi. Per una volta non consolle ma Stratocaster, non digitale ma maledettamente analogico, poco software e tanta creativitá, fantasia, passione. Il maledetto profumo del palco, condiviso da 3 boybands, uno spostamento bidirezionale tra kilometri e tempo, a ritrovarmi con una birra in mano davanti a uno specchio. Guardo i lituani riempirsi di musica e giá li conosco, loro guardano me e non capiscono, che ci fa un “inglese” li’ in quella cantina dichiaratamente contro ogni norma di sicurezza? 

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Parte il valzer delle conoscenze, il cerimonioso urlare nelle orecchie a due metri da un Marshal per farsi capire, l’osservazione di come tutto sia uguale in ogni angolo del mondo ma non cosi’ simmetricamente uguale. Una serata rock-punk-raggae a maggioranza femminile a Cuneo o Genova non mi ricordo di averla vista. Concerti che iniziano alle 8 per finire prima di mezzanotte, va detto, nemmeno.

Quando il mixer si spegne, quindi, saluto e me ne vado, un’altra volta ancora, verso lidi giá conosciuti, questa volta Kaunas non mi interromperá piu’. Discoteche che ormai mi chiamano per nome e di cui non posso fare a meno, incredibile come fugga da questi locali in Italia e come invece mi rapiscano qua.

Con me, ci sono 3 o 4 nuovi Erasmus, personaggi che si catalogano come Interessanti prima ancora di averne memorizzato il nome. Destinati a diventare molto piu’ di un ricordo dei tempi dell’Erasmus. E’ la loro prima volta in quel locale leggermente periferico, li guardo compiaciutamente divertito. Impazziscono, non ci credono, tutti si avvicinano per ripetermi le stesse frasi, magari in lingue diverse.

Mi ritrovo un’altra volta davanti a uno specchio.

Il Syd Barrett dell’Est


08 Feb

Quando il Dio del Vento ti propone dieci gradi sotto zero, quando in un Paese civile (in questo caso, la Lithuania) al mercoledì si entra gratis nei musei, quando trovi piacevoli compagnie disposte ad accompagnarti, perchè non fare un salto al M. K. Čiurlionis National Museum of Art???

Sculture di legno, croci cattolico-pagane, quadri già visti e rivisti in almeno altre 500 situazioni chiedono invano attenzione nell’enorme palazzo in stile Arte Sovietica. Poco dopo, però, nel sempre valido topic del “dulcis in fundo”, appare Lui. Mikalojus Konstantinas ÄŒiurlionis.

Considerato come il padre della cultura lituana contemporanea, ha avuto il privilegio di vivere la sua giovinezza in tempi non ancora sovietici, non ancora troppo bellici, universalmente fecondi di materiale artistico. Ha avuto, in compenso, la sfortuna di non vivere oltre la propria giovinezza, in quanto se n’è andato, come a tanti Geni è accaduto, poco dopo i 30 anni.

Soli 8 anni di attività artistica effettiva quindi, sufficienti però per dare alla luce 260 quadri e più di 300 composizioni musicali, di cui 8 opere classiche complete. Pittore, pianista, compositore e novelliere: un poker perfetto poche altre volte azzeccato se si va a studiare le biografie degli artisti. Un viaggio mentale continuo nei freddi corridoi del museo, che coinvolge più di un senso grazie ai colori-modello fantasia dei quadri e accompagnati dalle sue musiche, costanti. Un uomo capace di racchiudere in una sola persona tutto lo stile proprio dei Pink Floyd, ma qualche anno prima e qualche kilometro più ad est.

Anche in Lituania nascono persone capaci di portarti in mondi alternativi senza dover necessariamente arricchire gli spacciatori.

Diary of a Baltic Man

Real Eyes. Real Lies. Realize.


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