Posts Tagged ‘pachamama’

Jahuapacha


26 Apr

“Nel sottosuolo, ucupacha, così come qua, abita molta gente. Ci sono popoli bellissimi che vivono là sotto, ci sono alberi, lagune e montagne. A volte si possono ascoltare le porte chiudersi nelle montagne, e questa è la presenza degli uomini che abitano lì… Il caipacha è dove abitiamo. Nel jahuapacha vive il potente, antico saggio. E lì tutto è piano, è meraviglioso… Non so quanti pacha ci sono là sopra, dove ci sono le nuvole è un pacha, dove c’è la luna e le stelle è un altro pacha, più in alto di questo c’è un altro pacha dove ci sono cammini d’oro, dopo c’è un altro pacha dove sono riuscito ad arrivare ed è un pianeta di fiori dove ho visto un bellissimo passero che stava bevendo il miele dai fiori. Sono arrivato fin lì, non sono riuscito ad andare più in là. Tutti gli antichi saggi hanno studiato per cercare di arrivare al jahuapacha. Sappiamo che lì si trova il dio, ma non siamo mai andati fin là…”

Don Sabino Gualinga
, 87 anni, yachak di Sarayaku.

Natale selvatico


21 Dic

Uno tra i tanti possibili. Nella selva amazzonica, comunità di Sarayacu, simbolo di lotta di difesa della Pachamama da chi vuole continuare a tirar su petrolio nonostante i tempi incerti. Due bottiglie di vino nello zaino, cinque o sei ore di canoa e un autoctono dai capelli lunghi un metro. Non servono ciccioni vestiti di rosso o bambini vecchi duemila anni per festeggiare il natale.

Poi, per chi non sa cosa fare, c’è un articolo su Peacereporter.

Pachamama


13 Mag

La provincia piú settentrionale dell’Argentina é un pianeta diverso. Scompare ogni siginificato globalmente inteso di “societá”, di “religione”, di “diritti e doveri” sotto l’influsso di Pachamama, Madre Natura, Terra, l’unico Dio e l’unico Governo per le diverse comunitá indigene disperse per la regione.

E’ la Terra – con la scarsa acqua rimasta – a dar la vita ai campesinos della regione, é la terra a convertirsi in fango e il fango in mattone ed il mattone in una casa, in un antro, in qualsiasi cosa che protegga dal sole perenne andino (da queste parti non piove da aprile a dicembre) e dalla gelida notte. E’ la Terra a resistere nel fondovalle, perché le montagne intorno sono pietra e polvere e cactus e vento, e dalla Terra nascono e resistono quelli che per sbaglio chiamarono “Indios”. Il panorama umano di questa provincia quasi boliviana (solo il futbol significa “Argentina”, qua a 36 ore di bus da Buenos Aires), Patrimonio Mondiale dell’Umanitá, é la cosa piú assurda che si possa immaginare. Nel taglio degli occhi e nel colore della pelle, nella fisionomia del volto e nei loro vestiti colorati con minerali del deserto resistono i pro-nipoti di chi per primo arrivó in America, secoli o millenni prima del Colombo, dall’Asia di chissá quale deserto orientale.

Poi c’é l’uomo bianco, con le sue miniere di Uranio e d’Oro che uccidono l’acqua e stuprano Pachamama. Un’altra storia.

Diary of a Baltic Man

Real Eyes. Real Lies. Realize.


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