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Io non esiste


23 Nov

Esiste un’alternativa, quando squilla un telefono che si credeva dimenticato. Ed appaiono esseri sconosciuti o semi-conosciuti, che due ore dopo, chiudendosi dietro di sé il lucchetto della porta di casa, si saranno convertiti in amici di vecchia data. Esiste un alternativa per ogni novembre, un soffio di mare per chi ne ha bisogno, esiste un coltello per ogni polso depresso. Ti dicono e che ti ripetono che dio non esiste, che dio siamo noi, che dio è dentro di noi. Non potrebbe esserci niente di più vero. L’arbitrarietà che ci contraddistingue nel definire i colori di un panorama notturno si riduce quando si parla di sfumature, dopo aver assestato un giro di vite alla meccanica dell’anima.

Imparare a volare senza sapere atterrare. Questa è l’unica, vera tragedia.

Eppure un tempo tutto ciò accadde


21 Set

Camminavo per le vie di genova. Senza un senso apparente sai, semplicemente fluìvo, apatico. Penso riflettessi sull’importanza di alcune cose. A pensarci meglio, mi chiedevo se possa rendere la vita più felice vivere una vita in mezzo alle palme o in mezzo ai pini. Un dubbio atroce per uno e insignificante per cento, lo riconosco. Poi, rubai al vento umido dei vicoli la percezione di un suono. Era più che un suono, era un idoma, un universo conosciuto. Era lituano. Labas, dissi. Sui loro volti si pietrificò un attonita crosta di sgomento. Non parlavano una parola di inglese, mi toccò rispolverare le vestigia di quella lingua nobile che claudicante ancora (r)esiste – stupore – nei meandri del mio cervello. Furono ore di squisito sapore, e ancora adesso mi sento in colpa per aver fatto loro perdere Sampdoria-Kaunas.

C’è stato un giorno in cui ho pensato di volare, e di visitare un mondo fantastico. Muovendomi leggero e antigravitazionale nel nulla visionavo dall’alto le mille forme di vita succedere sotto di me. Era un’esplosione di colori, un voyeuristico piacere, l’esplosione della vita nella vita. Una rivelazione: el hombre està equivocado. La vita, il colore, l’arte, la bellezza, l’amore, l’essenza, la verità, il piacere, la melodìa, la saggezza, la fantasia, il mondo, il senso delle cose stanno nell’acqua e non sulla terra.

Dalle parti dell’Uganda una macchina si fermò in una nube di polvere. Scese un padre, e a piccoli passi lo seguì la figlioletta. Aveva due anni e mezzo, e i medici non capivano cosa le stava succedesse. Piangeva. Finché tutto apparve chiaro: l’avevano violentata, quelli del clan rivale. Aveva due anni e mezzo, e i medici non capivano perchè.

Un mattino si svegliò e incontrò il Silenzio. Era sceso sul mondo come uno strato di neve, e come uno strato di neve aveva ricoperto il vivente e l’immobile. Si era inghiottito i suoni lasciando solamente la percezione della loro esistenza, un atavico riflesso di comunicazioni già fallaci. Padre Silenzio poteva uccidere gli uomini, era sicuro. Poi, come uno strato di neve, tutto si sciolse.

Sogni e psicosi nella nobile arte del volo


09 Dic

L’uomo sogna di volare. Da sempre, nei sogni di caverna e nelle intuizioni del Leonardo, tra le righe di centinaia di canzoni e le visioni di paramondi fantastici. Eppure, solo adesso l’homo incomincia a fluttuare e innalzarsi verso il Celeste, privo a dir la verità di una qualsiasi aura mistica ma ammassato tra fagottami e posti finestrino.

Revolution is going on. Un paio di mesi fa è morto Tony Ryan, fondatore della celeberrima Ryanair, e in una delle ultime interviste qualcuno gli chiese che effetto fa pensare di aver cambiato la vita a milioni di europei. Altolà, fermi un attimo a riflettere. Effettivamente…effettivamente chi è poco aggiornato di low-cost e artifici simili stenta parecchio a credere che ormai Stoccolma sia molto più vicina di Ascoli-Piceno (a meno che non ci si trovi in Abruzzo, chiaro); analogalmente il santissimo piissimo aficionado di Trenitalia faticherà a comprendere che con 19 euri si possano percorrere (senza ritardo! Satana!) un paio di migliaia di km. La realtà, però, è sotto gli occhi di tutti, sotto nuove forme di “pendolari europei” e sulle seggiole di un aereoporto low-cost, dove i protagonisti di triangolazioni aerei tranquillamente attendono: personaggi come il mr. Ryan e i suoi numerosissimi seguaci stanno veramente cambiando la comune concezione dello spazio-tempo, ed anche piuttosto rapidamente. Con metodi anche piuttosto innovativi: il “check & Go” per esempio consente ormai di arrivare in aereoporto anche solo 20 minuti prima del volo, evidenziando ancora una volta come la realtà sia più evoluta della sua regolamentazione (fino a quando l’Europa tutta non sarà sotto l’egida di quella strana cosa chiamata Schengen, l’omino del controllo passaporto continuerà per qualcuno ad esistere, immortale).

Resiste però irremovibile alle rivoluzioni l’eterna Linea Gotica, quella muraglia di uomini e scanner che giustamente deve impedire che qualche bizzarro mitomane vestito da musulmano danneggi persone oggetti e politiche internazionali con comportamenti birichini d’alta quota. Si tratterebbe teoricamente di un servizio dalla collettività lodato e benedetto, a nessuno dopotutto piace l’idea di finire incastrati in qualche palazzo governativo, se non fosse per la fantasiosa arbitrarietà che caratterizza questa Tragedia.

Ho passato il check-baggage con una lametta di 4 centimetri 4 nello zaino, non istinto killer ma semplice dimenticanza. Lametta peraltro nascosta neppur troppo bene: ma tutti erano troppo presi nel giudicare la composizione chimica dei temibili Rossetti Di Distruzione Di Massa della ragazza davanti a me per rendere il giusto cerimoniale alla mia lametta. Ignaro e spavaldo, con la presupposizione d’invincibilità, mi sono diretto così verso il Duty Bar, dove ho comprato un’ottima Beck’s (Brema è la città della Beck’s, ndr) che ho senza problemi introdotto sull’aereo.

Ed è così che, preso dal delirio, ho spaccato il vetro sulla testa del signore rubicondo davanti a me come prova della mia invulnerabilità e, con la lametta in una mano e un coccio di vetro nell’altra, mi sono scagliato contro l’equipaggio dirottando l’aereo verso l’ufficio della Sicurezza Aerea Europea a Bruxelles.

Ho voluto vendicare tutti gli shampoos e le coca-cole che mi hanno fatto buttar via in una vita di check-in.

Diary of a Baltic Man

Real Eyes. Real Lies. Realize.


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