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Un documentario viola


22 Mag

Si era parlato di questo documentario nato per gioco sulle montagne conosciute.
Beh, la gestazione è ormai conclusa, il figlioletto è nato e ha una faccia simpatica.

Venerdì 1 giugno, in quel di Viola (Viola? Dov’è Viola?) la presentazione.

(il tecnico del suono del documentario mi dice che volendo ci sarebbero anche i dvd. Che si potrebbe mettere un link che va sulla pagina ebay. Che in questo modo, dice, metti che uno che è in Francia e legge questo articolo vuole il dvd. Come farebbe ad averlo? Metti un link, lui va sulla pagina di ebay, clicca e lo compra. O no. Non è una buona idea? Perchè non mi rispondi? Starai per caso scrivendo quello che sto dicendo?)

Autunno Viola


15 Nov

Autunno Viola
Abbiamo fatto un film, un documentario. “Fatto” come una volta, impastando acqua sale e farina, sporcandoci le mani e cuocendo a fuoco lento.
Un documentario che è anche una storia personale, rinchiusa nel sangue e nei cromosomi ed esplosa tutta dietro la videocamera, un documentario che è anche un gioco che è anche un esperimento che è anche una cosa seria, terribilmente seria.

Autunno Viola era un passaggio fondamentale, quasi obbligato. Anni spesi ad inseguire storie, ad osservare la quotidianità di mondi che erano sempre “altri”, ad ascoltare immaginare capire scrivere appassionarsi. E questo è un ritorno alle origini, un viaggio verso il senso delle cose, una dichiarazione d’amore verso un mondo in via d’estinzione.

Il documentario è stato realizzato a prezzo quasi nullo, tre mesi pieni di sana passione. A questo punto si tratta di produrlo e riprodurlo, e vedere che succede. Servono dollari, non fiori, ma opere di bene.

Lunedi 4 ottobre


04 Ott

Profumo di donna, odore d’autunno, sapore di funghi, contatto di pietra e di legno, visibilita’ confusa, silenziosa nebbia, calde notti infinite, anziane compagnie, lingue straniere ormai endemiche e King Crimson in sottofondo.

Tempi viola


26 Set

Quanti eroi nascosti sotto le foglie. Vivono rinchiusi tra pietre impilate da mani mosse dallo stesso loro sangue, vivono liberi di correre a velocità diversa da quella imposta dal tempo degli altri. Dottori, maestre, sciamani, ingegneri, falegnami, contadini, filosofi, scultori, uomini liberi. Eroi che hanno saputo inseguire  il cammino più semplice ed elementare per raggiungere la vetta più difficile, così come farebbe un bambino, se lasciato libero di correre verso la luce misteriosa. Liutai, pensionati, cuochi, pescatori, esploratori, sovversivi in pensione. Anime fluttuanti tra gli spazi verdi, incatenate solamente al ritmo delle stagioni, uomini e donne a piedi nudi protagonisti di un tempo che trascende il presente. Padri, madri, fratelli, sorelle, figli, amici, uomini e donne sole. Hanno scelto di caricare sulle loro spalle ciò che la Natura consiglia, il fardello di un’esistenza orientata al silenzio. Vivono chiusi nell’infinità del verde; di notte continuano a scegliere il buio, l’incanto delle stelle. Respirano a pieni polmoni l’aria fresca della libertà, e misurano ogni inverno tra spazi di pietre e di legno che un giorno tornerà ad essere semplicemente Montagna. Studiano il mistero della vecchiaia sul quaderno della propria pelle, immersi in una terza giovinezza che ha imparato a prescindere da un anello sull’anulare destro. Hanno imparato ad accettare la pioggia la neve il vento ed anche il sole, quando si avrebbe voglia di inverno per chiudersi ancora. Maestre, sciamani, pescatori, mogli, mariti, uomini e donne semplici, liberi. Eroi di un mondo condannato a bruciare sul rogo il suo futuro, bellezza di uno spazio di silenzio tra sette note che si ripetono uguali.

Verde Viola


10 Lug

Una scritta su un muro a Medellìn diceva più o meno così: “No puede entender el mundo quien no aprendiò a conocer su tierra”.

Viola Fraz. Castello, settanta abitanti. Valle Mongia, Cuneo.

Diary of a Baltic Man

Real Eyes. Real Lies. Realize.


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